La coppia EUR/USD si è mossa di nuovo verso la resistenza a 1,1900 con le continue pressioni sul biglietto verde, e l'indice statunitense che ha testato il livello di 92,96 DXY, spingendo la coppia a 1,1910, il massimo di questo mese e sulla strada per chiudere quest'anno al rialzo. Nonostante i positivi dati economici statunitensi usciti di recente, ed il passaggio della legge sul taglio delle imposte negli Stati Uniti che stimolerebbe la potenza economica degli Stati Uniti, il dollaro USA è ancora sotto pressione e sembra che i mercati abbiano digerito il contenuto di questo disegno di legge e dei suoi effetti sull'attuale economia americana. L'euro ha ignorato la vittoria dei partiti indipendentisti nelle ultime elezioni nel distretto della Catalogna, che ha riportato i timori politici all'interno dell'Eurozona, dopo un ritmo calmo all'interno della più grande potenza economica della regione, la Germania, con la Merkel più vicina a formare un governo di coalizione.
La coppia EUR/USD continuerà ad essere influenzata dalle indicazioni della Federal Bank americana, con una politica aggressiva che include ulteriori misure per aumentare i tassi di interesse statunitensi, e dall’altra parte la politica monetaria della Banca Centrale Europea, preoccupata dai bassi tassi di inflazione che non hanno raggiunto l'obiettivo di inflazione della BCE del 2%. I dati degli Stati Uniti ieri hanno mostrato un basso livello di fiducia dei consumatori, anche se nel 2017, ha raggiunto il livello più alto dal 2000.
Tecnicamente: la coppia EUR/USD è in una zona neutrale con una propensione rialzista che guadagnerà forza se la coppia si stabilirà sopra al top a 1,19, che supporta il movimento verso picchi più forti a 1,2050 e 1,1966. Dal lato ribassista, i livelli di supporto più vicini sono 1,1830, 1,1750 e 1,1640, l'ultimo è una conferma della tendenza al ribasso. Alla luce della chiusura del mercato dovuta alle vacanze di Natale questa settimana e all'inizio della prossima settimana per Capodanno, i trader devono fare attenzione ai divari dei prezzi a causa del ritorno dei mercati a volte in forma interrotta, ed è meglio evitare le negoziazioni fino a quando i mercati non torneranno completamente alla normalità.
Sul fronte dei dati economici: l'agenda di oggi si concentrerà sul rapporto mansile della BCE. Dagli Stati Uniti, ci sarà un annuncio sulle richieste di disoccupazione, i dati sulla bilancia commerciale di beni, l’indice dei direttori degli acquisti di Chicago e le scorte sul petrolio statunitense.