Il dollaro australiano è sceso fortemente nella sessione di negoziazione di venerdì, in reazione al numero di posti di lavoro più alto del previsto: a pesare sulla valuta la possibilità che la Federal Reserve non tagli i tassi d’interesse, spronando i guadagni del dollaro USA contro la maggior parte delle valute. Tuttavia, più tardi nel corso della giornata la Federal Reserve ha dichiarato di essere disposta a fare tutto il necessario per sollevare l’economia, a significare che in gioco ci sono ancora i tagli ai tassi.
Il mercato perciò è sceso sotto la media mobile esponenziale a 50 giorni, per poi rimbalzarvi sopra verso fine giornata. Al momento, il livello dello 0,6950 offrirà probabilmente un certo pavimento a breve termine, quindi il mercato continuerà a trovare acquirenti sottostanti, con l’area che rappresenta un importante livello di acquisto. È come se stessimo cercando di aumentare lo slancio per arrivare finalmente al rialzo. Con una rottura sopra la shooting star della sessione di giovedì, continueremo il breakout a livelli molto più alti.
In questo caso, sospetto saliremo poi a quota 0,72 e potendolo superare, raggiungeremo anche il livello dello 0,7250. Le relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina si sono un po’ calmate, aiutando in generale il dollaro australiano, così fortemente collegato a quel motore economico rappresentato dalla Cina continentale. L’Australia fornisce molti materiali duri ai cinesi, per questo l’AUD è tipicamente utilizzato come proxy per l’economia cinese.
Se la Federal Reserve taglia i tassi di interesse, allora il dollaro USA sarà sopravvalutato rispetto alla maggior parte delle valute, e sembra essere proprio questa la situazione in cui ci troviamo, con il dollaro australiano straordinariamente in picchiata al momento. Al ribasso, con una rottura al livello dello 0,6950, inizieremo a cercare supporto circa ad ogni 50 pip. Il supporto visto più di una volta è nelle vicinanze generali, quindi potremmo assistere alla formazione di un fondo a più lungo termine. Ad ogni modo, sono più rialzista che ribassista ora, ma riconosco che sarà un mercato a dir poco molto confuso.