I mercati del gas naturale sono diminuiti leggermente venerdì nella sessione di negoziazione, il che ha perfettamente senso considerando che abbiamo avuto un paio di possibilità per spingere il mercato al rialzo ma entrambe hanno fallito. Inizialmente, vi erano preoccupazioni per la possibilità che una tempesta tropicale interrompesse l’offerta negli Stati Uniti. La tempesta tropicale è arrivata e se n’è andata, con danni e interruzioni minimi.
Secondo fattore, l’entrata in scena dell’ondata di calore, per cui la domanda di gas naturale poteva anche aumentare. Tuttavia, si è trattato di una mossa a breve termine che ha già iniziato a svanire, per questo proseguirà la tendenza a lungo termine, come abbiamo visto venerdì.
I mercati del gas naturale sono infatti scesi significativamente nella sessione del venerdì, tagliando quota 2,30 dollari senza troppi problemi. Abbiamo chiuso verso il fondo della candlestick, a dimostrazione del fatto che probabilmente otterremo un po’ di seguito dato che questo mercato sembra impostato per continuare la distruzione a lungo termine, mentre la prossima mossa sarà forse una corsa al ribasso ai 2,20 dollari. Con probabilità potrebbe cedere anche questo livello e dovremmo tornare ai minimi, forse fino ai 2,00 dollari. I rally a questo punto devono essere sbiaditi, perché non c’è abbastanza richiesta di gas naturale là fuori per occuparsi delle enormi quantità di rifornimenti che abbiamo.
Non dimenticate che solo gli Stati Uniti hanno 14.000.000.000.000 piedi quadrati di gas naturale comprovato nel terreno e che il numero è salito. Il Canada ne ha ancora di più. In questo tipo di scenario non ci sarà mai abbastanza domanda da annientare l’offerta globale. Degli studi visti di recente suggeriscono che gli Stati Uniti potrebbero alimentare l'intero pianeta per 300 anni solo con le loro scorte di gas naturale. In questa panoramica, mi piacciono i segnali di esaurimento o di nuovi minimi. Questo però non vuol dire che scenderemo per sempre. In effetti, c'è un effetto stagionale in prossimità dell’autunno in cui iniziamo a vedere un aumento del gas naturale a causa dell’aumento della domanda nel periodo invernale. Al momento stiamo scambiando il contratto di agosto, per cui siamo ancora lontani da quella mossa.