La sterlina britannica si è dapprima ripresa durante la sessione di negoziazione di mercoledì, superando il livello degli 1,25. Questa è un’area importante per cui attirerà chiaramente molta attenzione: in passato ha funto da grande supporto e da resistenza, ed è quindi logico vedere il mercato oscillare avanti e indietro. Mercoledì ci siamo trovati proprio in questo scenario; il mercato ha registrato un rialzo sopra il livello degli 1,25 ma si è ritirato in modo piuttosto significativo.
Non riesco a pensare a nessun’altra valuta che abbia più incertezza e instabilità della sterlina britannica al momento. Si esamina ancora la possibilità di una Brexit senza accordo, che ovviamente spaventa in molti. L’incertezza rende quindi insostenibile l’idea di possedere la sterlina britannica; l’elezione di Boris Johnson preoccupa alcuni, dato che si dice fortemente intenzionato a far uscire il Regno Unito dall’UE il 31 ottobre e lo ha ribadito, a significare che potrebbe benissimo verificarsi la temuta ipotesi della “Brexit no deal”, ma forse questa soluzione paradossalmente potrebbe anche rappresentare il miglior accordo che il Regno Unito possa trovare.
Se in prossimità di Halloween dovesse accadere qualcosa di simile, il flusso negativo sul lato inferiore potrebbe essere massivo. Quando d’improvviso otterremo stabilità, il mercato offrirà un valore straordinariamente elevato. Ritengo davvero che l’acquisto della sterlina britannica dopo quel flusso negativo rappresenti un’ottima possibilità per i maggiori trader . Nel frattempo, ci siamo assicurati un’elevata dose di volatilità con un’inclinazione al ribasso. Penso che anche il livello degli 1,26 funga da resistenza, e sicuramente lo fa anche la media mobile esponenziale a 50 giorni. Non sarei affatto sorpreso di vedere questo mercato crollare di nuovo e iniziare ad andare verso gli 1,2250.
L’unico aspetto positivo di questa coppia è il fatto che la Federal Reserve sta facendo un tentativo di tagliare i tassi di interesse favorendo l’indebolimento del biglietto verde, ma questo è probabilmente l’unico cross in cui il dollaro americano non riuscirà ad indebolirsi contro una valuta concorrente: nell’equazione c’è sempre una valuta più debole, e in questo caso sarà la sterlina britannica.