Nei primi scambi di venerdì la sterlina britannica è caduta, ma proprio come giovedì, gli acquirenti sono entrati per raccogliere il mercato. In realtà la mossa potrebbe essere dovuta ad alcune coperture short prima del fine settimana, visto quanto è stato ipervenduto il mercato. Le ultime tre candele presentano una stella cadente, un martello e poi un altro martello formato il venerdì, perciò ritengo continueremo a consolidarci a questi livelli mentre nel frattempo il mercato cerca di capire se si assesta ad un’area in cui i trader si sentono a proprio agio.
In tal caso, probabilmente crolleremo sotto l’estremità inferiore di questa coppia di martelli, un segnale straordinariamente negativo. Se i mercati non si sentiranno bene in questa regione, allora romperemo l’estremità superiore della stella cadente formata nella sessione di giovedì, forse andando in direzione della scatola viola segnata sul grafico in prossimità degli 1,2350, che inizia la resistenza al livello degli 1,25, rappresentando essenzialmente una “zona” da controllare.
In sostanza, shortiamo la coppia in quella regione, poiché soddisferebbe la tendenza al ribasso complessiva, a fronte del fatto che ad entrare in scena in quella generale prossimità v’è anche la media mobile esponenziale a 50 giorni. In quella zona, gli operatori entreranno su qualsiasi segnale di esaurimento, perché si tratta del miglior scambio che vedo potenzialmente presentarsi in questo mercato. Ad un break sotto i due martelli però, vedremo gli 1,20 sottostanti, forse in un crollo piuttosto rapido.
Il clima di fiducia rimarrà debole fino alla scadenza della Brexit il 31 ottobre: per questo motivo vendo i i rally man mano che si verificano, fino a quando non arriviamo almeno al livello degli 1,20, se non agli 1,15. Per ora, non vedo la possibilità di un cambio di tendenza in questa coppia, a meno che ovviamente non si ottenga un qualche tipo di accordo sulla Brexit, ma quest’eventualità sembra quasi impossibile da considerarsi a questo punto. Boris Johnson ha suggerito di essere pronto a lasciare l’UE senza un accordo, probabilmente perché rappresenta lo scenario più probabile.