La sterlina britannica ha oscillato avanti e indietro nel trading di giovedì, rimbalzando attorno alla media mobile esponenziale a 50 giorni. Quest'area di prezzo attira l'attenzione dei trader tecnici in quanto darà il via agli algoritmi e, naturalmente, agli scambi di tendenza a più lungo termine. A questo punto, il livello sottostante degli 1,23 sembra fungere da supporto, ma una rottura sotto di esso, e più specificamente il minimo della giornata, potrebbe far scendere il mercato agli 1,20, cioè il minimo più recente.
Al rialzo, troviamo un'enorme barriera sotto forma della soglia degli 1,25, per questo penso che i rally svaniranno piuttosto rapidamente, dato che la Brexit rappresenta ancora un grosso problema a cui non v'è al momento risoluzione. Sopra al recente massimo entrerà in gioco anche la media mobile esponenziale a 200 giorni; in questo contesto, finché non elimineremo quell'area su una chiusura giornaliera, la tendenza non cambierà.
Al ribasso, credo che il livello degli 1,20 reggerà inizialmente, ma una rottura al ribasso resta possibile: si trova a 300 pips di distanza, quindi non succederà di colpo, ma non sarei sopreso da un nuovo test a quell'area perché la Brexit continua a rappresentare un grande problema e il dollaro statunitense viene oggigiorno utilizzato come valuta di sicurezza. Ci sono molte preoccupazioni riguardo alla crescita globale, per cui è logico che anche la sterlina britannica ne soffra.
Gli Stati Uniti sono l'unica economia del G 10 in questo momento che sembra continuare a rafforzarsi, per questo il mercato dovrebbe continuare a favorire il ribasso, almeno fino a quando non ci sarà qualche cambiamento importante nello scenario della Brexit. Con probabilità, in questa coppia continuerà a funzionare la strategia di svanire i rally sulle negoziazioni a breve termine, perché la volatilità rappresenta un grosso problema. Le notizie possono gettare il mercato nello scompiglio, quindi la gestione dei fondi sarà cruciale per negoziare la sterlina in questo tipo di ambiente.