Anche se il numero di inventario è uscito molto forte, il mercato del greggio WTI è sceso piuttosto duramente durante la sessione di negoziazione di mercoledì, raggiungendo la media mobile esponenziale a 50 giorni, attualmente assestata a circa i 56 dollari. Il mercato probabilmente sta in maggior misura reagendo al licenziamento di John Bolton poiché era un ben noto falco in quanto a politica iraniana; al contrario, il presidente Trump parla di allentare le sanzioni contro gli iraniani al fine di portarli al tavolo dei negoziati, per cui potremmo iniziare a vedere più offerta sul mercato, annullando parte della tesi per cui la riduzione dell’offerta spinge il greggio al rialzo.
È ancora un po’ difficile discernere, ma in questo momento sembra esserci del supporto tra gli attuali livelli di prezzo e il livello dei 55 dollari. Questo è stato un crollo molto significativo, quindi meglio stare in disparte a causa dell’elevata incertezza. Detto questo, l’unica cosa ad essere relativamente chiara è che la media mobile esponenziale a 200 giorni ha retto come massiccia resistenza.
Al di sotto, è supportato anche il livello dei 52,50 dollari, ma il mercato in questo momento appare molto sciatto e confuso. Per questo motivo, ritengo logico mantenere le dimensioni della posizione relativamente piccole mentre i mercati cercano di capire cosa succederà in futuro. Non esiste un modello tecnico distinguibile a questo punto, quindi ovviamente anche io mi terrò in disparte. Detto questo, il prossimo movimento deriverà da un Tweet in riferimento all’Iran, e verrà preso in considerazione l’atteggiamento da falco o accomodante. Si tratta di un obiettivo in movimento, quindi quello del greggio sarà un mercato molto difficile da seguire e comprendere nel breve termine. Se si supera l’estremità superiore della stella cadente formata durante la sessione di martedì, il segnale sarebbe ovviamente molto rialzista. Un calo sotto al livello dei 52,50 dollari sarebbe invece un segno molto negativo. Qualunque movimento nel mezzo sarà straordinariamente instabile.