L’euro sale leggermente nella sessione di negoziazione di mercoledì, ma vede molta resistenza sopra al livello degli 1,10. Gli acquirenti continuano a trovare difficoltà nel superarlo e, naturalmente, l’azione del mercoledì non è cambiata rispetto alle quattro sessioni precedenti, fatta eccezione per il massimo giornaliero che in realtà era leggermente inferiore. Cosa significa? Che v’è ancora un’importante pressione di vendita e continueremo ad assistere all’entrata di molti operatori nel mercato.
Un avvertimento: una chiusura giornaliera sopra gli 1,10 potrebbe rappresentare l’inizio di una grande mossa al rialzo, non agli 1,1001, ma a circa 30 pips sopra quel livello. Ricordate, supporto e resistenza dovrebbero essere considerati essenzialmente come “aree” di trading.
Il mercato continuerà a favorire il dollaro statunitense perché c’è un’elevata probabilità che l’Unione europea entri in recessione, oltre a tutta una serie di preoccupazioni geopolitiche a livello mondiale che fanno fluire i soldi nei mercati del Tesoro degli Stati Uniti, anche dopo la lieve svendita performata durante la sessione del mercoledì. Tuttavia, la media mobile esponenziale a 50 giorni sul lato superiore sta iniziando a raggiungere quella barriera di resistenza, per questo col dovuto tempo assisteremo all’entrata degli operatori nel mercato per svanire tutti i rally.
Al ribasso, sospetto che anche il livello degli 1,09 continuerà a mostrare supporto; l’abbiamo trapassato un paio di volte, per cui potrebbe essere pronto a cedere in un qualche tipo di mossa impulsiva al ribasso. La coppia EUR/USD si assesta ben al di sotto del livello di ritracciamento di Fibonacci del 61,8%, a suggerire che continueremo a vedere una spinta inferiore, forse anche fino al livello di ritracciamento di Fibonacci del 100%. C’è inoltre anche un divario nel grafico giornaliero che può essere trovato al livello degli 1,0750, che penso usi un livello di supporto maggiore prima ancora di arrivare al livello di Fibonacci del 100%. A parità di condizioni, mi piace svanire i rally a breve termine semplicemente macinando al ribasso, in quanto ha funzionato abbastanza bene pressapoco negli ultimi 18 mesi.