L’Euro ha registrato un lieve rialzo durante la sessione di negoziazione di venerdì, dato che il numero di posti di lavoro statunitense è risultato in linea con le previsioni, leggermente più debole, ma a cui sono state associate diverse e forti revisioni. In aggiunta, il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è al minimo in 50 anni, spingendo i trader ad operare in un ambiente di maggiore “risk on”, anche se l’euro non rappresenta necessariamente il posto in cui trovare questo tipo di operazione di trading.
In quanto significativo supporto, il livello degli 1,10 sembra ora fungere da resistenza significativa. A questo punto dovrebbe entrare in gioco anche la linea di tendenza al ribasso segnata sul grafico, supportata dalla media mobile esponenziale a 50 giorni, un indicatore tecnico molto potente. Per un certo periodo di tempo la tendenza al ribasso è stata forte e anche se la giornata di venerdì è sembrata leggermente più rialzista rispetto a quella del giovedì, la realtà è che entrerà in gioco un’elevata dose di resistenza superiore. Non è necessario combattere una tendenza a lungo termine come questa, per cui il modo per negoziare questo mercato in futuro sarà traendo vantaggio dai “dollari economici”.
L’Unione europea continua a lottare con rendimenti negativi, incidendo sulla valuta comune e probabilmente l’economia tedesca scivolerà in recessione, pesando sull’euro in generale. Sembra esserci un’enorme resistenza dal livello degli 1,10 alla soglia degli 1,1025 in base alla rottura della candela ribassista, e rappresenta un’altra ragione a favore di un calo. L’Italia ha già raggiunto la recessione e dopo l’uscita del numero di posti di lavoro dagli Stati Uniti, trovo piuttosto logico che si continui ad investire negli Stati Uniti. Al ribasso, penso verrà preso di mira il livello degli 1,09 e sarà semplicemente una continuazione dell’instabile tendenza al ribasso a lungo termine in cui siamo stati per quasi 2 anni.
Se superiamo la linea di tendenza al ribasso o la media mobile esponenziale a 50 giorni, potremmo fare un passo verso il livello degli 1,12 dove ci imbatteremo nella media mobile esponenziale a 200 giorni che ovviamente rappresenta una resistenza enorme: sembra improbabile, ma resta una possibilità reale. Teniamolo presente, ma fino a prova contraria credo più che altro nell’outlook negativo di questo mercato.