La sterlina britannica lunedì si è ritirata leggermente dalla media mobile esponenziale a 200 giorni, continuando a mostrare molta instabilità. Proprio lì, si situa anche il livello di ritracciamento di Fibonacci del 50%, per cui è piuttosto logico trovarvi una certa pressione di vendita. Anche se sono usciti toni un po’ più positivi, la Brexit continua ad essere torbida, e la realtà è che non ci sono ancora certezze sul suo esito. Se la situazione proseguirà a questo modo, la Brexit peserà sulla sterlina britannica.
Il sottostante livello degli 1,25 dovrebbe offrire supporto come fatto nella giornata del lunedì, ma se dovessimo scendere sotto tale livello, la svendita potrebbe essere in qualche modo più credibile. La stessa cosa si può dire a proposito del livello degli 1,28, perché ad una rottura rialzista, il mercato supererebbe sostanzialmente anche il ritracciamento di Fibonacci del 61,8%, a rappresentare ovviamente un segnale molto rialzista. La mia esperienza personale è che in genere quando sirompe il livello di Fibonacci del 61,8%, ci si dirige verso il livello di ritracciamento di Fibonacci del 100%, che nella coppia GBP/USD si trova attualmente nell’area degli 1,34.
La Brexit continuerà a rappresentare un grosso problema e vediamo già alcuni dei commentatori più positivi fare un passo indietro, per questi motivi dovremmo continuare a vedere questo mercato oscillare avanti e indietro, forse mostrando segni di indecisione. Questo ovviamente continuerà ad essere un grosso problema, proprio come lo è stato per tre anni. Il rimbalzo è stato piuttosto interessante e forte, ma si basa sul fatto che si sia dato troppo conto alle dichiarazioni di irlandesi e del Primo Ministro britannico, quindi la coppia continuerà a muoversi in base alle voci e ai titoli. All’uscita di un forte titolo negativo, questa idea crollerà come un castello di carte. Il mercato in ultima analisi continuerà ad essere instabile e difficile, per cui meglio semplicemente starne lontani. Alla fine otterremo un certo tipo di certezza, ma sono il primo ad ammettere che lo dico da tre anni.