Il mercato del petrolio greggio WTI continua a subire molte pressioni rialziste, ed è solo questione di tempo prima che rompa al rialzo. Il mercato sembra voler testare la media mobile esponenziale a 200 giorni, che si situa sopra al livello dei 57,12 dollari. I pullback a breve termine continueranno a offrire valore, a causa dell’elevata quantità di pressione di acquisto sottostante, perché molti operatori verranno coinvolti in questa fase positiva.
Se si guarda all’onere a lungo termine, l’atteggiamento del mercato è essenzialmente legato all’intervallo di trading situato tra il livello dei 50 dollari nella parte inferiore e il livello dei 60 dollari nella la parte superiore. In tal caso, avremmo mergine eventuale, ma sarà necessario del tempo per arrivarci. Nel frattempo, mi piace l’idea di acquistare questi cali per mosse a breve termine, perché comunque non ritengo possibile una situazione di “buy and hold”, principalmente a causa della mancanza di convinzione, anche se la mossa si è rivelata più lenta e costante al rialzo.
Al ribasso, un crollo sotto la media mobile esponenziale a 50 giorni potrebbe mostrare una certa negatività, ma lì sotto vedo abbastanza supporto sottostante da continuare a spingere il mercato al rialzo. In effetti, la candela potrebbe aver segnato la rottura della resistenza maggiore, per cui aspettiamoci l’entrata in gioco di una moltitudine di acquirenti. L’OPEC sembra voler tentare di ridurre la produzione in futuro, in tal caso meglio aspettare di vedere la reazione del mercato a lungo termine prima di entrare “all in”, ma continueremo a vedere pressione di acquisto, quindi forse dovremmo semplicemente aggiungere ad una posizione centrale per una maggiore mossa verso il livello dei 59 dollari. Tra il livello dei 59 dollari e il livello di prezzo dei 60 dollari ci dovrebbe essere una quantità significativa di irregolarità e resistenza, per cui uscirò dalla posizione prima di giungere a quel punto. Sembra sia finalmente diminuita la pressione di vendita, ma un altro fattore esterno potrebbe essere il dollaro statunitense, e se inizia a perdere un po’ di valore, potremmo assistere ad un rally del petrolio.
