La sterlina britannica è inizialmente caduta durante la sessione di negoziazione di mercoledì, colmando il gap di inizio settimana, voltandosi poi per formare un martello. Sembra che il mercato sia in cerca di direzionalità, ma nel lungo termine favorirà sicuramente il rialzo. La coppia GBP/USD sta formando una bandiera rialzista e, in questo ambiente, il livello superiore degli 1,30 continuerà ad attirare l’attenzione degli operatori. Il sottostante livello degli 1,2750 rappresenta sempre un supporto massiccio, mentre giusto sotto, la media mobile esponenziale a 200 giorni non farà che rafforzarlo. Andando oltre, la media mobile esponenziale a 50 giorni sta iniziando a raggiungere la media mobile esponenziale a 200 giorni, e se riesce a superarla, la coppia stamperà la cosiddetta “croce d’oro”, una formazione così tanto presa in considerazione dai trader a lungo termine.
Indipendentemente da ciò, vediamo la formazione di una bandiera rialzista, dunque penso sia il mercato che cerca di accumulare abbastanza slancio da rompere finalmente al rialzo. Se supera il livello degli 1,30 sul grafico giornaliero, allora il mercato sarà libero di rivolgersi agli 1,33, cioè la prossima barriera di maggiore resistenza. Se riesce a superarla, allora potrà tener fede alla mossa misurata dalla bandiera rialzista, che aprirebbe le porte alla soglia degli 1,38. Non accadrà subito, ma a lungo termine è un obiettivo molto ragionevole, soprattutto se si osserva la sterlina britannica attraverso il prisma delle norme storiche.
Osservando il grafico, un calo sotto la media mobile esponenziale a 200 giorni ci farà trovare il prossimo livello di supporto maggiore agli 1,25 in quanto figura grande, tonda e psicologicamente significativa, e in più, un’area che ha causato molta resistenza, per cui è difficile immaginare un crollo sotto quel livello di prezzo. Mi piace acquistare i cali della coppia, e si dovrebbe comunque continuare a trovare valore in questo mercato. Nel complesso, non sono assolutamente interessato a vendere la coppia GBP/USD, perché nel prezzo della sterlina britannica è già stato inglobato l’Armageddon in uscita da Londra.