Il mercato del petrolio greggio WTI ha dato il via alla settimana oscillando avanti e indietro nella sessione di negoziazione di lunedì, ma a questo punto sembra non capire in quale direzione andare a breve termine. Probabilmente il mercato continuerà a prestare attenzione alla media mobile esponenziale a 200 giorni che offre resistenza, mentre la media mobile esponenziale a 50 giorni funge da supporto.
Va notato che la candela giornaliera assomiglia molto a una stella cadente, e si trova proprio nel mezzo dell’intervallo di consolidamento complessivo segnato sul grafico. Detto questo, penso che il mercato proseguirà l’instabilità continuando ad oscillare avanti e indietro, e rappresenterà un grande microcosmo per il resto dei mercati in generale, forse ad eccezione dello S&P 500. L’OPEC probabilmente taglierà la produzione nella sua riunione di dicembre, ovviamente un fattore negativo per il prezzo del petrolio greggio, tuttavia, è difficile immaginare di poter semplicemente acquistare o vendere, e tenere la materia prima con facilità, perché i mercati stanno oscillando fortemente. I volumi sono stati leggeri nella maggior parte dei mercati, e questo rende l’intera situazione difficoltosa.
Non mi sorprenderebbe affatto nei prossimi due giorni vedere il mercato tentare di spazzare via la candela stampata venerdì, solo per girarsi e rimbalzare di nuovo. Se il mercato dovesse superare invece il livello di prezzo dei 57,50 dollari, allora potrebbe rivolgersi ai superiori 60 dollari. Il mercato del petrolio greggio WTI continuerà comunque ad essere molto instabile, per non dire altro. A lungo termine, penso che semplicemente rimbalzeremo tra il livello dei 50 dollari in basso e il livello dei 62,50 dollari in alto; segnati nel grafico, potete vedere due rettangoli blu, uno nella parte superiore e uno in quella inferiore, a suggerire dove si trovano le “zone” di supporto o resistenza. Come già detto, il mercato continua ad oscillare instabile avanti e indietro, e la situazione non cambierà tanto presto dal momento in cui v’è pressione rialzista per il potenziale taglio dell’OPEC, ma allo stesso tempo ci sono molte preoccupazioni per la quantità di domanda globale richiesta, tutto sommato al contesto in cui naturalmente, gli Stati Uniti continuano a pompare enormi quantità di petrolio greggio.