Venerdì l’euro ha avuto una forte sessione, mentre il livello sottostante degli 1,10 ha continuato ad offrire molto supporto. Quest’area ha offerto importanza più di una volta, quindi non sorprende vedere che in realtà ha attratto acquirenti. Inoltre, abbiamo formato un paio di martelli durante la coppia di sessioni precedenti, il che dimostra quanto funga da supporto quest’area; ciò dimostra inoltre che un calo al di sotto del livello degli 1,0980 significherebbe un crollo significativo, forse inviando questo mercato molto più in basso. Probabilmente il mercato scenderà quindi al livello degli 1,08, e successivamente infine al livello degli 1,0750.
Dato che nelle ultime due settimane la coppia EUR/USD si è svenduta in modo così drastico e violento, ho il sospetto che il percorso di minor resistenza sia probabilmente al rialzo. La media mobile esponenziale a 50 giorni si trova attualmente a circa gli 1,11, un’area che potrebbe essere considerata come il “fair value” in quanto si trova al centro dell’area di consolidamento complessiva in cui la coppia scambiava: questo perché il livello degli 1,10 è il fondo del rettangolo che si estende fino alla soglia degli 1,12.
A parità di condizioni, dovreste tenere presente che, sebbene la Banca centrale europea si sia dimostrata molto accomodante e probabilmente continuerà ad esserlo, da allora anche la Federal Reserve ha dichiarato che prenderà una strada molto accomodante. In altre parole, l’enorme svendita dell’euro potrebbe essere stata un po’ esagerata, e anche se mi aspetto un rimbalzo in questo settore, non vedo l’arrivo di un grande cambiamento di tendenza, almeno non a breve termine.
Guardando il grafico, la coppia è un po’ esagerata ed è corsa direttamente a un livello di supporto importante, quindi la ripresa è in qualche modo ovvia, e questo è particolarmente vero dopo i commenti di Jerome Powell. I mercati però non vanno in una direzione per sempre, quindi l’idea che questo mercato continui semplicemente a crollare mi sembra un po’ tirata. Mi piace l’euro, ma solo a breve termine, poiché sospetto che oscillerà avanti e indietro; nonostante le dichiarazioni di entrambe le banche centrali, in sostanza nulla è cambiato in quanto sono state relativamente neutrali. Fattori geopolitici e preoccupazioni globali probabilmente favoriscono leggermente il dollaro USA.