Il mercato del petrolio greggio WTI ha registrato un rialzo durante la sessione di negoziazione di venerdì, raggiungendo il livello superiore dei 62,50 dollari. Ha registrato in tal modo un segnale forte ma, onestamente, trovo più importanza nel fatto che nonostante il petrolio abbia ricevuto una spinta al rialzo dopo l’uccisione di un generale iracheno, non sia riuscito ad uscire completamente da questa resistenza, e questo mi dice quanto sia preoccupante il mercato per l’eccesso di offerta. Sembra vi sia una significativa barriera di resistenza tra i 62,50 dollari e sopra, ai 65,00 dollari, quindi gli operatori non prenderanno veramente sul serio questa rottura fin quando non verrà superato il livello dei 65 dollari. Il prezzo del petrolio si è lievemente rafforzato, ma ha restituito molti guadagni appena sopra quel livello, a dimostrazione della mancanza di un reale slancio da seguire, almeno non ancora.
Ho il sospetto che la prossima mossa sarà probabilmente dettata dagli iraniani, in base al fatto se vi sarà o meno una reazione, e forse ancora più importante, quale potrà essere quella reazione. A volte, si tratta maggiormente di quello che vuole fare un mercato, piuttosto di quello che farà, per questo motivo, penso sarà cruciale osservare questo mercato e nel caso in cui spazzasse via al ribasso la candela stampata venerdì, il petrolio andrà in direzione della media mobile esponenziale a 200 giorni. In alternativa, se dovesse superare la parte superiore della candela stampata nella sessione del venerdì, il mercato del petrolio potrebbe poi salire verso il livello dei 65 dollari, che è una cifra grande, tonda e psicologicamente significativa e sorpassarla significherebbe una salita a livelli di prezzo ancora più elevati. Detto questo, dobbiamo attendere di vedere come reagiranno gli iraniani, ma se non fanno molto, il petrolio continuerà probabilmente a lottare. Ci vorrà qualcosa di piuttosto drastico da parte loro per far uscire il mercato da una mossa a lungo termine.
Da un punto di vista a più lungo termine, la domanda di greggio si ridurrà, non solo a causa del rallentamento globale per quanto riguarda l’attività economica, ma per il fatto che al momento gli americani sono importanti produttori di greggio. Se non ci saranno abbastanza tensioni geopolitiche a far muovere i mercati, probabilmente resteranno esattamente nel punto in cui si trovano ora. La candela di lunedì dovrebbe essere cruciale per la direzionalità successiva.