Martedì i mercati del gas naturale hanno fatto ben poco durante la sessione di negoziazione, mentre continuiamo a vedere volatilità in altri mercati. I mercati del gas naturale si trovano appena al di sopra di un livello di supporto significativo sotto forma del livello degli 1,80 dollari, per cui logicamente potremmo vedere l’azione di un supporto rigoroso, che però potrebbe anche essere eliminato perché il mercato è stato svenduto in precedenza. Un calo sotto tale livello potrebbe portare ad una mossa al livello degli 1,60 dollari, un’area comunque importante da un punto di vista a più lungo termine, quindi avrebbe senso ripetere il test di quell’area.
Esaminando questo grafico, la media mobile esponenziale a 50 giorni sul lato superiore si trova appena sopra il livello dei 2,00 dollari, un’rea che rappresenta una figura grande, tonda, psicologicamente significativa e che ha offerto importanza più di una volta. I rally verranno venduti nei pressi di quel livello, e anche se lo superiamo, il livello dei 2,20 dollari sarà la prossima barriera di resistenza maggiore. A guidare questo mercato sono l’offerta e la domanda, e francamente a questo punto c’è troppa offerta.
In aggiunta, le temperature negli Stati Uniti stanno iniziando a salire di nuovo perché iniziamo ad uscire dal periodo invernale. In quest’ottica, il mercato continuerà a soffrire, perché la domanda inizierà a calare nel peggior momento possibile. Questo mercato non riesce a sbloccare la sua situazione quindi non possiamo assolutamente ritrovarci acquirenti di gas naturale. La semplice attesa per poi vendere i rally a breve termine sarà l’unico modo per giocare su questo mercato. Tuttavia, in futuro tutta l’eventuale serie di fallimenti delle imprese di gas naturale nel Nord America potrebbe aiutare, perché ridurrà l’inondazione complessiva di gas naturale in arrivo sul mercato. In questo momento, non vi è alcuna circostanza per cui si dovrebbe comprare gas naturale. A lungo termine ci potrebbe essere uno scambio al rialzo, ma è una possibilità talmente remota che non vale nemmeno la pena di prenderla in considerazione. Se il mercato dovesse crollare al di sotto del livello degli 1,60 dollari, lo scenario si rivelerà straordinariamente ribassista, sebbene lo trovo molto improbabile perché a livello mondiale si è già a conoscenza del problema dell’eccesso di offerta qui.