La sterlina britannica ha avuto una dura sessione di trading durante la giornata del mercoledì a causa dei vari annunci su Twitter. Nel primo, l’Unione Europea avrebbe riscritto le regole della MiFID per ostacolare la City di Londra, ma la realtà è che abbiamo ancora davanti 11 di negoziazioni, dunque la maggior parte delle vendite è stata probabilmente dovuta alle macchine e in reazione al panico degli operatori. Il mercato dipende ancora dalla regione degli 1,30 come supporto e, naturalmente, dalla linea di tendenza rialzista segnata sul grafico GBP/USD. Entrando nella seconda parte della settimana, inizieremo a concentrarci maggiormente sui libri paga non agricoli in uscita negli Stati Uniti.
Esaminando questo grafico, è stato molto instabile e pieno di pressione, ma vale la pena notare che al di sotto del livello degli 1,30 sembrano esserci molti acquirenti che trarranno vantaggio da una “sterlina inglese a buon mercato”. La sterlina è stata a lungo svenduta, e questo è forse il segnale che a questo punto la maggior parte degli operatori riconosce. Riconosco anche che la superiore media mobile esponenziale a 50 giorni dovrebbe causare alcuni problemi, ma se riusciamo a superarla, il mercato si dirigerà verso la soglia degli 1,32. Sfortunatamente però Twitter ha causato caos nel mercato, una situazione vista più volte nel corso degli ultimi tre anni.
Questo ci dà tuttavia alcune informazioni, cioè che le macchine negoziano ancora la sterlina britannica. Per questo motivo, dovremo essere resilienti e mantenere le dimensioni della posizione abbastanza piccole per poter eventualmente gestire queste mosse brutte e improvvise. I trader a lungo termine stanno acquistando la sterlina britannica perché si trova a livelli di prezzo bassi, e alla fine la coppia andrà a guardare verso gli 1,35, ed entro la fine dell’anno probabilmente anche più in alto. Tenete presente che nel frattempo Londra e l’UE proseguono i negoziati, quindi il titolo occasionale continuerà a sparpagliare questo mercato, ma alla fine gli inglesi avranno il sopravvento, nonostante ciò che alcuni pensano dell’Unione europea. Boris Johnson ha un grande jolly nella tasca: gli Stati Uniti. Il Regno Unito ha lasciato l’Unione Europea, un mercato in realtà più piccolo degli Stati Uniti, e un accordo di libero scambio tra Washington e Londra dovrebbe essere una cosa relativamente facile da realizzare.