I mercati del petrolio greggio WTI hanno oscillato avanti e indietro nella sessione di negoziazione di giovedì, proseguendo questa stessa azione in base a voci e alla situazione cinese. I titoli di giornale hanno fatto oscillare fortemente il mercato, che in definitiva ha tentato di superare il livello dei 52,50 dollari ma non è riuscito a farlo; nel caso contrario, si sarebbe rivelato un buon segno. Vedo anche una certa quantità di instabilità appena ai livelli superiori, per questo nel complesso il mercato potrebbe continuare a trovare venditori.
Al ribasso, il sottostante livello dei 50,00 dollari fungerà da supporto, ma se il petrolio dovesse scendere di nuovo sotto quel livello, potrebbe cadere molto più in basso. Gran parte di questo movimento dipenderà dalle cifre sull’occupazione in uscita venerdì e, naturalmente, dal rallentamento in Cina a causa del coronavirus. La mancanza di domanda proveniente dalla Cina, presumibilmente pari a una perdita del 20%, potrebbe rappresentare un problema. Se il più grande consumatore mondiale di greggio diminuisce la sua domanda, sicuramente aggraverà una situazione in cui vediamo già molta offerta sul mercato, una preoccupazione che continuerà a causare problemi di prezzo. A questo punto i rally verranno venduti, almeno fino a quando l’OPEC non deciderà di attuare più di un taglio alla produzione, mentre la Russia siede in disparte nel tentativo di valutare quale sarà il danno reale del coronavirus più a lungo termine. L’OPEC non è riuscito a raggiungere un taglio immediato della produzione, per cui forse il mercato continuerà a punire il greggio, anche se si trova in una condizione di ipervenduto, per questo cercherò più di ogni altra cosa opportunità a breve termine. Il day trading è il massimo che si possa ottenere al momento, e aspettiamoci un’instabilità elevata perché sarà difficile attendere sia una rottura ribassista che una rialzista. Probabilmente nei prossimi due giorni il mercato sarà incostante, ma il jolly verrà giocato dai dati sul lavoro.