I mercati dell’oro si sono mossi ben poco durante la sessione di negoziazione di lunedì, per le celebrazioni del giorno dei presidenti negli Stati Uniti. Il commercio elettronico Globex era perciò in qualche modo limitato, quindi non si può leggere troppo nella candela registrata durante la sessione. Sembra che l’oro stia cercando di formare un triangolo ascendente e quel triangolo ascendente potrebbe segnalare la possibilità di un incremento al livello dei 1675 dollari, dopo una rottura sopra il livello dei 1600 dollari in una chiusura giornaliera.
Penso che nel breve termine, il mercato continuerà a ritirarsi alla ricerca di valore sottostante, soprattutto al livello dei 1550 dollari. Inoltre, vediamo la media mobile esponenziale a 50 giorni iniziare a superare quel livello, quindi potrebbe entrare in quella zona di prezzo una notevole quantità di pressione d’acquisto. Un crollo sotto tale area, vedrebbe trovare al mercato molto supporto basato sul livello dei 1500 dollari, specialmente perché anche la media mobile esponenziale a 200 giorni sta iniziando ad arrivare in quella zona.
In effetti, fin quando la coppia XAU/USD non scende sotto al livello dei 1500 dollari, non mi preoccuperei per l’oro, e anche allora dovrei ripensare a qualsiasi opportunità di shortare. Dopotutto, diverse banche mondiali stanno espandendo la politica monetaria, aiutando quindi il generale rialzo dei metalli preziosi. Non prevedo di vendere oro o argento, anche se ci sono momenti in cui offrono un valore migliore rispetto ad altri beni. In definitiva, il consiglio più intelligente è aspettare le flessioni di prezzo per trarne valore. Una volta superato il livello dei 1600 dollari, soprattutto su una candela settimanale, in molti vorranno entrare nel mercato per investire sull’oro, con la paura di perdere l’opportunità. Se il mercato posta un break sotto la media mobile esponenziale a 200 giorni, dovrò rivalutare l’intera situazione, ma i fondamentali favoriscono ancora un aumento dell’oro. Ciò si rivelerà particolarmente vero nel caso in cui anche la Federal Reserve iniziasse una politica monetaria espansiva, azione che gli operatori finanziari stanno comunque valutando entro la fine dell’anno. Allo stato attuale, la Reserve Bank of Australia e la Banca centrale europea stanno entrambe allentando la politica monetaria, mentre la Svizzera vede tassi di interesse negativi da secoli.