L’Euro ha dapprima provato a rafforzarsi durante la sessione di negoziazione di mercoledì, ma ha trovato supporto alla media mobile esponenziale a 200 giorni proprio come ha fatto nella sessione precedente. In definitiva, questo dimostra la presenza di molto interesse in quest’area, dunque probabilmente continuerà ad esserci molta instabilità. La media mobile esponenziale a 200 giorni dovrebbe continuare a essere considerata come livello di supporto, quindi se la coppia EUR/USD dovesse spostarsi verso quell’area di prezzo, prevedo un ritorno degli acquirenti. Uno dei principali fattori trainanti di questo mercato è la Federal Reserve che sta spingendo per effettuare un’altra riduzione ai tassi di 50 bps. Il mercato continuerà a considerare il superiore livello degli 1,1250 come una grande barriera di resistenza; se la si riesce a raggiungere, l’euro sarà in grado di cambiare la tendenza a lungo termine.
Detto questo, è difficile entusiasmarsi eccessivamente per l’euro, perché il movimento è dovuto puramente alla Federal Reserve. In alternativa, un calo sotto la media mobile esponenziale a 200 giorni aprirebbe le porte ad un movimento atto a colmare il leggero gap formato a inizio settimana, punto in cui si assesta anche la media mobile esponenziale a 50 giorni.
Andamento laterale sul grafico orario
Negli ultimi due giorni la coppia ha oscillato avanti e indietro sul grafico orario, nel tentativo di discernere dove dirigersi successivamente. Credo che il livello degli 1,11 sia importante da un punto di vista a breve termine, in quanto ha offerto alcune opportunità di acquisto. Se il mercato dovesse crollare al di sotto del livello degli 1,11, la mossa si allineerà abbastanza bene con un calo al livello sottostante degli 1,10, livello che la media mobile esponenziale a 200 giorni sta raggiungendo. Una rottura al ribasso sotto tale livello mostrerebbe una significativa debolezza, tuttavia, penso che gli operatori ora siano maggiormente concentrati sulle mosse della Federal Reserve. I futures dei Fondi Fed che monitorano i tassi sono tati spinti verso una riduzione, e la Federal Reserve, come ha già dimostrato, farà di fatto qualunque cosa chiedano gli investitori. Detto questo, si dovrebbe presumere che il dollaro americano verrà colpito, soprattutto se gli Stati Uniti continuano a lanciare denaro a basso costo sul mercato, un’azione voluta da parte di tutte le banche centrali mondiali.