Il mercato del petrolio greggio WTI è sceso di nuovo durante la sessione di negoziazione di giovedì, raggiungendo il livello dei 30 dollari. Durante il giorno siamo rimbalzati leggermente, per poi tornare indietro e chiudere più vicino al livello dei 31 dollari. Ovviamente non vi è alcuna preoccupazione nei mercati per quanto riguarda la complessiva propensione al rischio, quindi il capovolgimento del petrolio non arriva a sorpresa.
Il mercato del petrolio greggio continua a lottare su più fronti, non ultimo la seria preoccupazione per la mancanza di domanda globale. Il problema più grande che i mercati stanno affrontando è la lentezza della domanda globale, perché il coronavirus farà in modo che le persone evitino la folla e, naturalmente, i viaggi crolleranno. In tal caso, ci sarà un’evidente riduzione della domanda di greggio.
Neanche la guerra dei prezzi iniziata dall’Arabia Saudita per cercare di seppellire i produttori di scisto nordamericani aiuta, perché questo “destro-sinistro” ricevuto dal petrolio non farà altro che esercitare una pressione ribassista sul prezzo. C’è un gap appena sopra che probabilmente verrà considerato dai partecipanti al mercato come un elemento da dover colmare, ma sarà difficile poterlo fare. I 42 dollari dovrebbero fungere da “massimale” per il mercato, e se il petrolio dovesse ribaltarsi a quel livello, si rivelerebbe il luogo ideale per iniziare a vendere. Il mercato troverà supporto nel sottostante livello dei 30 dollari, perché nel caso in cui rompesse al ribasso, gli operatori del mercato dovranno abituarsi all’idea del petrolio che scambia nel range dei 20$. Se il mercato dovesse superare il livello dei 42 dollari, lo farà solo grazie a qualche tipo di notizia, e tale mossa darebbe un evidente segno di svolta. Non penso accadrà presto, quindi meglio semplicemente svanire i rally andando avanti perché dovrebbero esserci motivi più che sufficienti a mantenere questo mercato al ribasso. A questo punto, non c’è motivo di acquistare questo mercato.