L’Euro si è rafforzato leggermente nella sessione di negoziazione di lunedì, ma poi si è voltato di nuovo per formare una stella cadente contro il biglietto verde. Sembra che il mercato sia pronto a ribaltarsi, quindi se lunedì scendiamo al di sotto dei minimi della sessione di trading, prevedo cercheremo il livello degli 1,0750, e oltre, il successivo livello degli 1,0650.
Da una prospettiva a più lungo termine l’euro è negativo: la scorsa settimana, i numeri sulla fiducia delle imprese hanno mostrato come sia cambiato il sentiment in Germania e, naturalmente, con la pletora di questioni europee, molto probabilmente l’euro continuerà nel complesso a cadere, non solo contro il dollaro statunitense. Dall’altro lato dell’equazione, il dollaro statunitense viene sollevato anche dal mercato del Tesoro americano, per cui continueremo a vedere l’euro essere venduto nei rally a breve termine. Il mercato ha recentemente registrato un “minimo più basso”, e questo ovviamente è un fattore a cui prestare attenzione.
La forma della candela è una stella cadente, quindi non ispira esattamente fiducia, e vale la pena notare che il livello degli 1,09 continua a offrire vendite. Penso che il trading a breve termine continuerà a favorire lo svanimento dei rally, come avviene su un grafico a breve termine. La media mobile esponenziale a 50 giorni è in pendenza negativa e sta iniziando a raggiungere il mercato stesso, poiché si trova a soli 100 pips sul lato superiore. Un break sotto il fondo della candela stampata nella sessione di scambi di lunedì con probabilità inizierà una grande pressione di vendita, e a quel punto prevedo che più persone saranno sul mercato per andare short.
Tenete presente che nella maggior parte dei casi questa coppia sarà straordinariamente instabile e non credo cambierà atteggiamento nel breve termine. Nondimeno, favorisco il ribasso in quanto il dollaro statunitense è straordinariamente forte, anche se abbiamo assistito a una certa vendita di biglietti verdi. Si è trattato di un breve rimbalzo, ma come si può vedere, anche con tutta la volatilità degli ultimi due mesi, l’euro non ha potuto riprendersi dai minimi, il che rappresenta di per sé il segnale di ciò che il mercato sta provando a fare.