Il mercato del petrolio greggio WTI si è dapprima rafforzato nel trading di martedì, colmando il gap dall’apertura del lunedì. In definitiva, quest’area dovrebbe causare un po’ di resistenza, perché il mercato vede ovviamente una certa volatilità di volume nel formare quel gap. Inoltre, vi è molta preoccupazione per la domanda globale di greggio, che continuerà a soffrire finché vi sarà tale grave mancanza di domanda e, naturalmente, il coronavirus che rallenta il movimento economico.
Guardando il grafico, vedo il livello dei 20 dollari come cruciale, e il fatto che negli ultimi due giorni abbia retto è piuttosto interessante. Se col tempo il petrolio dovesse abbattere quel livello, probabilmente si aprirà una tendenza verso il livello dei 17,50 dollari, forse anche al livello dei 15 dollari. Trump e Putin hanno suggerito che i due paesi avrebbero parlato dei mercati petroliferi in giornata, dunque grazie a questo, potremmo ottenere un lieve scoppio a breve termine, anche se credo che i mercati continueranno a offrire opportunità di vendita durante i rally. Il livello sopra dei 25 dollari offrirà una buona resistenza, così come lo farà il livello dei 27,50 dollari. Successivamente, il mercato potrebbe andare verso il livello dei 30 dollari, dove potrebbe incontrare ancor più resistenza.
Alla fine il petrolio si rafforzerà e proverà a colmare il gap verso i 42 dollari, ma dobbiamo vedere prima un rallentamento dei casi di coronavirus e, naturalmente, la fine della guerra dei prezzi tra Arabia Saudita e Russia. I colloqui tra americani e russi certamente aiutano, ma non andranno di sicuro ad agire sulla domanda complessiva, che ovviamente rappresenta un fattore quasi impossibile da cambiare in questo momento.
Per iniziare a comprare petrolio, necessitiamo di un rallentamento del tasso di infezione negli Stati Uniti e nell’Europa occidentale, seguito dalla fine della guerra dei prezzi tra Arabia Saudita e Russia. Il tasso di picco di infezione negli Stati Uniti si dovrebbe avere tra circa tre settimane, quindi ci potrebbe essere qualche azione laterale a breve termine. Per prepararmi all’eventuale rimbalzo, ho iniziato ad acquistare azioni di USO, lo United States Oil Fund, un ETF. Prevedo pienamente che il mercato si ritirerà un po’ contro di esso, ma si tratta di una chiamata per il termine più lungo. Per quanto riguarda il petrolio greggio, a questo punto meglio forse mantenere una posizione di “hold” piuttosto che una di buy o sell.