Martedì il dollaro statunitense si è lievemente ritirato contro lo yen giapponese durante la sessione di trading, dato che il livello dei 109,50¥ era troppo da superare. Per questo motivo, il dollaro statunitense si è leggermente arretrato, anche se i mercati azionari si sono ripresi. In genere, questa coppia si sposta esattamente assieme allo S&P 500, ma di recente ha mostrato segni di divergenza rispetto all’indice. Va notato che ci stiamo avvicinando all’estremità superiore dell’intervallo complessivo, quindi prestiamovi attenzione. Il livello dei 110¥ rappresenta l’inizio di un’enorme resistenza che si estende fino al livello dei 112¥. Non fraintendetemi, non è che non si potrà superare quel livello, ma c’è un’intera area in cui i venditori potrebbero venire coinvolti.
D’altra parte, il sottostante livello dei 107¥ potrebbe rappresentare un supporto massiccio, quindi se la coppia USD/JPY dovesse scendervi al di sotto, sarebbe un segnale di vendita perché poi si dirigerà verso il livello dei 105¥. In questo contesto, probabilmente non ci vorrà altro che un titolo negativo per far accadere qualcosa del genere, perché i mercati sono stati molto volubili. Questo mercato continua ad essere molto instabile, di conseguenza, sarà probabilmente un mercato difficile da negoziare. Terrei la mia posizione relativamente piccola, perché potremmo vedere chiaramente entrare in gioco un qualche tipo di rischio principale a causare il caos in questa coppia.
Ultimamente, ho usato la coppia USD/JPY come segnale secondario per tutte le coppie di valute legate allo JPY. Se il mercato scende dai livelli attuali, potrebbe far abbassare anche le altre coppie di valute legate allo JPY, fornendo un certo segnale o meglio ancora, la conferma di potenziali configurazioni in coppie come lo GBP/JPY, l’EUR/JPY e così via. A questo punto, favorisco il ribasso più che il rialzo, ma negli ultimi mesi riconosco anche la presenza di molta resilienza nel dollaro statunitense, quindi sarà difficile andare contro il dollaro degli Stati Uniti a favore dello yen, almeno in confronto a coppie come l’AUD/JPY che presenta una valuta legata alle materie prime rispetto a una valuta di sicurezza; probabilmente meglio rimanere in qualche modo neutrali in questa particolare coppia.