Il mercato del petrolio greggio WTI continua a vedere molta resistenza nei pressi del livello dei 34 dollari poiché rappresenta l’inizio del gap superiore. Il gap si estende fino al livello dei 41 dollari, quindi ora tutto dipenderà dal fatto di poter superare i 34 dollari e salire verso i 41 dollari. In fin dei conti, questo mercato presterà attenzione all’elevata dose di incertezza, che sembra essere il driver principale.
Se il mercato supera il livello dei 35 dollari, sarà solo una questione di tempo prima di colmare quel gap, quindi probabilmente lo slancio riprenderà. Sembrano esserci molte ragioni per pensare che forse il mercato petrolifero sia sovraccarico, ma in realtà lo slancio sta iniziando a prendere il sopravvento su tutto; in tal caso, trovo logico colmare il gap perché si tratta di uno scambio tecnico che piace a molte persone.
Viceversa, se scendiamo sotto al martello della sessione del lunedì, e forse anche sotto al livello dei 30 dollari, si verificherà possibilmente un break down maggiore. Il mercato del petrolio greggio era ipervenduto e ora sta iniziando ad entrare in una potenziale situazione di ipercomprato. Vero, abbiamo visto molti tagli alla produzione, ma d’altro canto inizia di nuovo a mancare lo spazio per lo stoccaggio. Gran parte dell’attuale movimento si basa sull’idea che la Cina torni al lavoro, ma si comincia a capire che molti degli acquisti asiatici vengono semplicemente archiviati. In altre parole, se non stiamo attenti il petrolio diventerà ancor più sovraccarico.
Un passaggio ai 41 dollari potrebbe inviare questo mercato in cima al gap e anche alla media mobile esponenziale a 200 giorni che si trova proprio nello stesso posto. In altre parole, il massimo che possiamo fare è colmare il gap, con un certo grado di positività abbastanza comune per un gap che viene colmato. A questo punto, si tratta più che altro di trading tecnico, una mossa che non ha niente a che fare con i fondamentali poiché nessuno sa davvero cosa succederà in relazione alla domanda in futuro, ma l’unico elemento su cui potremo contare è il fatto che il petrolio non sarà così forte come lo era sei mesi fa.