Sembrava che l’euro tentasse di rafforzarsi leggermente da questa zona generale, ma come si nota dalle ultime due candele, abbiamo trovato venditori sul lato superiore. Il livello degli 1,14 continua a causare gravi problemi e credo che la resistenza si estenda fino alla soglia dell’1,15. Dopotutto, abbiamo esaminato quel numero più di una volta nell’ultimo anno o due, e nel complesso sembra sempre causare problemi all’euro.
Inizialmente abbiamo iniziato la giornata positivamente, ma poi ci siamo mossi verso la soglia dell’1,12. Quest’area sta nuovamente iniziando a offrire supporto e se vi scendiamo al di sotto, l’euro inizierà quindi a distendersi verso la media mobile esponenziale a 200 giorni, più in prossimità del livello dei 1,1050. In effetti, questa è l’operazione di scambio al momento: svanire i rally che mostrano segni di sfinimento per poter trarre vantaggio da quella che dovrebbe rivelarsi una mossa più grande. Se si osserva il grafico a lungo termine, potremmo anche arrivarci senza troppi problemi, perché parliamo di un mercato da qualche tempo straordinariamente negativo.
Osservando l’area di consolidamento a più lungo termine, il livello degli 1,07 potrebbe rappresentare il fondo dell’intervallo complessivo, così come il livello degli 1,15 determina il massimo. Ci siamo avvicinati un po’ troppo a quel livello e dunque non potendo accumulare abbastanza forza per esplodere al rialzo, è tempo di iniziare a ribaltarsi. Se si esamina la candela settimanale della scorsa settimana, si trattava essenzialmente di una perfetta stella cadente, quindi questo mercato potrebbe trovare venditori ogni volta che si rafforza dai livelli attuali. Lo stesso varrebbe nel caso in cui rompessimo al ribasso, dato che si tratterebbe semplicemente del ritorno della gravità sul mercato, che in effetti è diventato leggermente parabolico. Il dollaro americano è una valuta di sicurezza e con tutti i problemi che ci sono là fuori, sembra logico che prima o poi le persone inizino di nuovo a comprare il biglietto verde. In aggiunta, l’Unione europea deve ancora fare i conti con la Brexit, che potrebbe essere una “Brexit dura” e causare problemi imprevisti.