L’Euro ha avuto una sessione discontinua venerdì, quando ha tentato di capire cosa fare in futuro. A favore dell’euro è il fatto che gli Stati Uniti stanno bloccando di nuovo alcuni stati, anche se non completamente, e in questo contesto in molti si chiedono se gli Stati Uniti usciranno o meno dalla pandemia di coronavirus incolumi. La realtà è che la reazione finora è stata relativamente attenuata, dunque ad ogni rally assisteremo alla stessa azione vista per qualche tempo.
Se si esaminano i grafici settimanali, dopo il paio di stelle cadenti stampate più che probabilmente continueremo a vedere venditori. Se riusciamo ad uscire da quegli stoppini di candele nel grafico settimanale, si aprirà una mossa alla soglia dell’1,15. Ritengo che quest’area sia cruciale per le prospettive a lungo termine per questa coppia di valute, quindi se dovessimo superarla, inizierei la ricerca di un qualche tipo di scenario “buy-and-hold” (compra e tieni) a lungo termine. Tuttavia non penso accadrà, almeno non nel breve termine. Dopotutto, ci sono molte ragioni per pensare che qualcosa potrebbe anche spaventare il mercato, dopodiché gli operatori cercheranno di acquistare titoli del Tesoro statunitensi, e per fare ciò, vengono richiesti dollari statunitensi, quindi potrebbe essere una ragione sufficiente per ricominciare a seguire il mercato.
Nel breve termine probabilmente vedremo uno scenario in cui il mercato si avvicina pressappoco al livello degli 1,13 per poi ricominciare a vendere. Non sono assolutamente interessato al tentativo di comprarlo, almeno non fino a quando non superiamo tutta questa instabilità, perché va notato che il massimo più recente era inferiore a quello precedente, quindi probabilmente stiamo iniziando a cambiare ancora una volta atteggiamento. Mi piace l’idea di svanire i rally mentre si verificano, ma penso si tratti solo di una questione di tempo prima che i mercati tornino al livello degli 1,10 in base ai precedenti storici e, naturalmente, al fatto che la media mobile esponenziale a 200 giorni si trova in quella zona generale. Rimango ribassista, ma resto aperto all’idea di un cambiamento di tendenza dopo una rottura rialzista.