L’euro ha oscillato avanti e indietro durante la sessione di negoziazione giovedì, quando Jerome Powell ha finalmente tenuto il suo discorso dal simposio di Jackson Hole. Il mercato si è dimostrato molto confuso durante tutta la giornata, poiché inizialmente si è ripreso fino all’1,19, un livello che ha rappresentato una resistenza in passato. La coppia è quindi caduta duramente, raggiungendo il livello dell’1,1750, prima di voltarsi e concludere la giornata pressoché invariata. A fine giornata valutando questi movimenti, ho capito che il mercato non è cambiato di molto, ha solo eliminato molti trader e molti stop loss durante il giorno.
In ogni caso, rimaniamo ancora nella stessa area di consolidamento in cui ci troviamo da tempo, tra il livello dell’1,17 sul lato inferiore e il livello dell’1,19 sul lato superiore. Stiamo gradualmente macinando più in alto, dunque probabilmente la coppia si muoverà assieme ad altri mercati come il dollaro australiano, e che ci crediate o no, il mercato del petrolio greggio WTI: questo perché tutto ruota attorno al dollaro statunitense, mentre al momento ha poco a che fare con qualsiasi altro fattore.
Il mercato vede anche un enorme supporto sotto al livello dell’1,17, al livello dell’1,16 sotto forma della media mobile esponenziale a 50 giorni. Dopodiché, abbiamo il livello dell’1,15, un supporto enorme dato che in precedenza aveva rappresentato una resistenza massiccia. Quest’area non è stata nuovamente testata, quindi resta ancora una possibilità molto reale. Detto questo, quando si rimpicciolisce il grafico a lungo termine, attualmente stiamo superando un’importante linea di tendenza al ribasso, quindi potremmo trovarci ad un grande punto di svolta in questo mercato. Se riusciamo a superare il livello superiore dell’1,20, questa coppia si dirigerà verso la soglia dell’1,25, e successivamente molto più in alto.
D’altro canto, un crollo sotto la soglia dell’1,15, farebbe scendere questa coppia alla soglia dell’1,12, forse anche al livello dell’1,10. Questo rappresenterebbe ovviamente un cambiamento importante nell’atteggiamento del mercato, e quindi del dollaro statunitense. Tuttavia, non penso sarà questo lo scenario futuro, quindi continuo a considerare questo come un tipo di mercato da acquistare sulle flessioni di prezzo. A lungo termine, credo che il dollaro statunitense potrebbe trovarsi in difficoltà.