- Alla fine delle contrattazioni della scorsa settimana, i prezzi dell'oro (XAU/USD) hanno subito la prima perdita settimanale in oltre un mese.
- I prezzi dell'oro sono scesi al livello di supporto di 1.933 dollari l'oncia e hanno chiuso la settimana scambiando intorno a 1.938 dollari l'oncia.
- Questa perdita è avvenuta nonostante le continue tensioni geopolitiche in Medio Oriente.
Oro sotto pressione a causa della FED aggressiva
In generale, i prezzi dell'oro sono stati sotto pressione a causa delle nuove dichiarazioni del presidente della Federal Reserve americana secondo cui la politica monetaria non è sufficientemente restrittiva, suggerendo la possibilità di un aumento dei tassi di interesse statunitensi. Sul prezzo del metallo giallo hanno pesato anche la forza del dollaro e il rialzo dei rendimenti dei titoli del Tesoro. Nel complesso, i prezzi dell'oro hanno subito un calo settimanale di circa il 3%, riducendo i guadagni dall'inizio dell'anno a circa il 6%.
Nella stessa performance, i prezzi dell'argento, la merce sorella dell'oro, hanno sofferto di ulteriori vendite alla fine della settimana di negoziazione. I prezzi sono scesi a 22,325 dollari l'oncia. Nel frattempo, il prezzo del metallo bianco è sceso di oltre il 4% questa settimana, in calo di quasi l'8% dall'inizio dell'anno. Questa è stata la prima perdita settimanale dell'oro in cinque settimane e il più grande calo in una singola sessione da metà aprile. Secondo gli scambi, la performance più strana si è verificata giovedì scorso, quando i prezzi dell'oro sono saliti nonostante le pressioni negative esercitate dall'aumento dei rendimenti reali e dal rialzo del prezzo del dollaro americano. Poiché il metallo prezioso non paga interessi per essere detenuto, diventa meno attraente all'aumentare dei rendimenti.
Sul fronte della politica globale delle banche centrali che influisce sul prezzo dell’oro, ancora una volta, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha sorpreso i mercati giovedì scorso dopo aver indicato che i funzionari sono insoddisfatti dei progressi sull’inflazione e “non convinti” che la politica sia sufficientemente contenuta da superare l’inflazione nell’economia statunitense. "Il FOMC è impegnato a raggiungere una posizione di politica monetaria sufficientemente restrittiva da ridurre l'inflazione al 2% nel tempo", ha affermato nel suo discorso preparato al Fondo monetario internazionale. “Non siamo sicuri di aver raggiunto tale posizione”.
Allo stesso tempo, si sono attenuati i timori che il conflitto in Medio Oriente potesse sfociare in una guerra più ampia. Ciò ha ridotto l’appetito per i beni rifugio. Inoltre, secondo gli scambi, l’indice del dollaro statunitense (DXY), una misura della valuta statunitense rispetto a un paniere di altre principali valute, venerdì è sceso dello 0,1%, anche se i guadagni settimanali lsi assestano comunque a circa lo 0,8%. In generale, l’aumento del valore del dollaro USA è negativo per i beni prezzati in dollari perché rende più costoso per gli investitori stranieri acquistarli.
Un altro fattore che ha influenzato il mercato dell'oro sono stati i contrastanti rendimenti dei titoli del Tesoro USA alla fine delle negoziazioni settimanali. Il rendimento del titolo decennale si è attestato al 4,62%. Il rendimento delle obbligazioni a due anni è aumentato di circa quattro punti base al 5,06%, mentre il rendimento delle obbligazioni a 30 anni è sceso di 3,7 punti base al 4,73%. L’oro e altri metalli preziosi sono sensibili alle fluttuazioni dei tassi di interesse perché possono influenzare il costo opportunità di detenere lingotti non redditizi. Tuttavia, i prezzi dell’oro potrebbero aumentare nuovamente se il conflitto tra Israele e Hamas si intensificasse diffondendosi in tutta la regione.
Allo stesso modo, poiché l’oro è denominato in dollari USA, un prezzo in dollari più elevato rende più costoso acquistare oro per gli investitori stranieri. Pertanto, sembra che queste forze negative per l’oro siano state superate da qualcosa di più forte – forse acquisti diretti da parte delle banche centrali per aumentare le proprie riserve. Tuttavia, i prezzi dell’oro si stanno ancora dirigendo verso pesanti perdite settimanali e la causa principale potrebbe essere la mancanza di un’escalation tangibile in Medio Oriente. Nonostante l’orrore della situazione, il conflitto non è andato fuori controllo fino a includere l’intera regione. Poiché questa minaccia non si è mai materializzata, sembra che gli speculatori abbiano iniziato ad abbandonare alcune delle loro posizioni long sull’oro che avrebbero dovuto proteggerli dall’ira della guerra.
Previsioni del prezzo dell'oro per XAU/USD oggi
Il prezzo dell’oro XAU/USD si è ora ritirato, scambiando diversi livelli al di sotto della linea della media mobile a 100 ore. Di conseguenza, sembra che il prezzo dell'oro stia per entrare in livelli di ipervenduto sull'RSI a 14 ore. Nel breve termine, e secondo la performance del grafico orario, sembra che il prezzo dell'oro XAU/USD abbia recentemente completato una violazione al ribasso dalla formazione del canale discendente. Anche il MACD in quell'intervallo di tempo sembra supportare la tendenza al ribasso dopo aver completato il crossover ribassista. Pertanto, gli orsi cercheranno di estendere gli attuali ribassi verso 1.930 dollari o inferiore fino al supporto di 1.918 dollari. D’altra parte, i rialzisti cercheranno di balzare sui rimbalzi intorno ai 1954 dollari o più in corrispondenza della resistenza di 1962 dollari.
A lungo termine, e secondo l’andamento del grafico giornaliero, sembra che il prezzo dell’oro XAU/USD venga scambiato all’interno di un canale discendente. Sembra inoltre che il MACD quotidiano abbia recentemente completato un crossover ribassista, indicando un orientamento ribassista. Pertanto, gli orsi cercheranno di estendere l’attuale sequenza di perdite verso 1.913 dollari o inferiore fino al supporto di 1.876 dollari. D’altro canto, i rialzisti mireranno ai profitti a lungo termine attorno ai 1983 dollari o più, alla resistenza di 2016 dollari per oncia.
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