- L'indice SP continua la sua ripresa dopo l'ultima correzione e ora è a solo il 3,26% di distanza dal massimo storico raggiunto a febbraio.
- Con il rally di ieri, l'indice S&P 500 è in rialzo da sei giorni consecutivi.
- Ieri Moody's ha declassato il rating del credito degli Stati Uniti da AAA ad AA1.
- L'indice core statunitense ha appena registrato il calo mensile più significativo degli ultimi due anni.
- Bostic si è mostrato pessimista sull'inflazione, affermando che potremmo assistere a un unico taglio dei tassi nel 2025.
Analisi del grafico settimanale sull'S&P 500
La settimana appena iniziata ci porta la continuazione della ripresa iniziata all'inizio di aprile. Finora non si è registrato molto movimento, ma è già stato raggiunto un massimo più alto rispetto a quello della settimana scorsa.
La ripresa dell'indice SP500 continua e ora è a solo il 3,26% dal suo massimo storico. Dobbiamo però tenere presente che la pressione di vendita potrebbe aumentare man mano che il prezzo dell'indice si avvicina a questa zona. Anche la vicinanza al livello psicologico dei 6.000 USD potrebbe rallentare l'avanzata.
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Analisi del grafico giornaliero sull'S&P 500
Nel corso della giornata di ieri abbiamo visto l'analisi tecnica S&P 500 iniziare a scendere e testare il livello recentemente superato di 5.850-5.891. Nelle sue vicinanze si è manifestata una pressione della domanda, che ha spinto il prezzo verso l'alto e confermato che l'area era diventata una zona di supporto. Si tratta di un segnale di forza, rafforzato dal raggiungimento di un massimo più alto rispetto a quello di venerdì.
Nel frattempo, il MACD e l'RSI continuano a muoversi verso l'alto, confermando che la pressione della domanda è maggiore di quella dell'offerta.
Gli Stati Uniti perdono il rating creditizio e la Fed si mostra aggressiva
Ieri abbiamo ricevuto notizie negative per il mercato azionario statunitense. Moody's ha appena declassato il rating creditizio degli Stati Uniti da AAA ad AA1. Le ragioni alla base di questa decisione sono state il crescente deficit di bilancio e le preoccupazioni relative al disegno di legge fiscale che Trump ha presentato al Congresso. Si tratta di un fattore che ha generato una pressione di vendita sull'indice S&P 500 nelle prime ore della seduta di ieri e potrebbe continuare a farlo anche oggi. Nel medio termine, ciò potrebbe ridurre la crescita economica, poiché renderebbe più difficile per le famiglie e le imprese accedere al credito.
Un altro elemento negativo per il mercato azionario statunitense sono stati i dati dell'indice principale degli Stati Uniti di aprile. Si è contratto dell'1%, segnando il calo mensile più grande degli ultimi due anni.
Il presidente della Federal Reserve di Atlanta, Raphael Bostic, ha espresso preoccupazione per l'inflazione. Ha descritto le aspettative per i prossimi mesi come allarmanti e ha affermato che probabilmente quest'anno ci sarà un solo taglio dei tassi. Il presidente della Federal Reserve di New York, Williams, ha affermato che potrebbero volerci mesi per comprendere gli effetti delle politiche di Trump sull'economia prima di apportare modifiche ai tassi di interesse. Questi commenti da falco sono ribassisti per il mercato azionario e potrebbero attirare pressioni di vendita sull'SP500.
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