- Credo che l’S&P 500 dovrà affrontare molta volatilità in luglio, il che ha senso considerando tutta la confusione che abbiamo visto negli ultimi mesi.
- Dopotutto, l’anno era iniziato in modo piuttosto rialzista, ma poi Donald Trump ha annunciato i dazi che hanno letteralmente travolto il mercato, salvo poi assistere a un’inversione altrettanto rapida che non solo ha recuperato quel calo, ma ha portato l’indice a nuovi massimi storici.
- Questo è l’ambiente in cui ci troviamo, ed è sicuramente rischioso, ma possiamo comunque trarre alcune indicazioni dai grafici e da alcuni fondamentali su dove potremmo andare.
Federal Reserve
La prima cosa a cui pensano tutti quando si tratta di investire in azioni è: "Cosa sta facendo la Federal Reserve?" È interessante, perché Jerome Powell continua a far finta di non voler tagliare i tassi entro la fine dell’anno, ma il mercato esercita sempre più pressione sulla Fed affinché lo faccia. È probabile che un taglio arrivi, forse a settembre, ma come spesso accade, la realtà è che la Federal Reserve arriva quasi sempre in ritardo e verosimilmente si troverà a dover tagliare i tassi in modo aggressivo verso la fine dell’anno. Recentemente, abbiamo visto che i dati sul PIL sono risultati più deboli del previsto, così come altri indicatori economici in fase di stallo.
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Propensione al Rischio
La propensione al rischio, ovviamente, sarà influenzata da diversi fattori, ma è probabile che entro fine anno assisteremo a un taglio dei tassi da parte dell’FOMC, seguito da un rally iniziale, una correzione, e poi una continuazione del trend rialzista. Inoltre, bisogna prestare molta attenzione alla questione dei dazi, che non è ancora stata del tutto risolta. Sembra che Wall Street creda che Donald Trump non imporrà ulteriori dazi a luglio, ma si pensava lo stesso riguardo all’attacco alle basi nucleari iraniane, chiaramente sbagliandosi. Questo potenziale “black swan event” credo sia la minaccia più grande per il mercato azionario in questo momento.
La propensione al rischio sarà anche fortemente influenzata dal resto del mondo, perché c’è sempre l’argomentazione che “un dollaro americano debole significa grandi esportazioni USA”. Tuttavia, se il resto del mondo dovesse iniziare a rallentare, non si potrebbe più fare affidamento su questa affermazione. In ogni caso, la propensione al rischio è qualcosa di molto instabile, ma in linea generale gli indici azionari tendono a salire nel tempo.
- Non vedo perché ora dovrebbe essere diverso, e ci sono un paio di livelli tecnici che i trader osserveranno come potenziali aree di valore.
- Il livello di 6000 è il più ovvio, seguito da quello di 5800.
- Finché riusciremo a rimanere sopra uno di questi due livelli, potremmo avere la possibilità di un’inversione e di un rally verso la fine dell’anno.
Conclusione
In definitiva, l’S&P 500 potrebbe avere delle sessioni turbolente a luglio, ma l'outlook generale rimane rialzista. Non ho alcun interesse a vendere allo scoperto questo indice, perché onestamente è evidente quanto velocemente tenda a recuperare. Ogni volta che l’S&P 500 subisce un calo rapido, c’è quasi sempre qualcuno pronto a intervenire e a comprare. Le posizioni long restano favorite, soprattutto sopra la soglia dei 6000, con 6400 come potenziale obiettivo a medio termine.
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