Un anno da cardiopalma per il colosso bancario, che tenta nuovi massimi storici
Fusione con BPM a rischio revoca
La guerra commerciale non tocca al momento il comparto finanziario.
Un primo trimestre da assoluto protagonista sul mercato, un aprile in discesa libera che in due settimane brucia i rendimenti di tre mesi, un maggio che rimbalza sulle perdite e va a tracciare il grafico all'interno del canale laterale 55-58, un luglio che rompe improvvisamente il canale a tracciare i massimi assoluti, per poi rientrare altrettanto frettolosamente all’interno dei limiti di lateralizzazione. Non manca nulla a Unicredit per definirsi uno dei titoli più anomali di questa parte dell’anno.
La volatilità all’interno dei valori di 55 e 58 ha rappresentato una bellissima opportunità per i trader speculativi che ci hanno seguito nelle settimane scorse e che conoscono le tecniche di trading long/short.
L’improvvisa rottura rialzista indica una rinnovata fiducia del mercato e un tentativo di posizionarsi su valori massimi, al momento rimbalzato su notizie negative riguardanti il mercato ordinario: la missiva integrale della Commissione esamina nel dettaglio tutte le prescrizioni imposte a Unicredit nella fusione con Banco Bpm. Violato l’articolo 21, se non arrivano spiegazioni forti in 20 giorni il prossimo passo sarà l’inevitabile revoca.
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La Rottura del Canale Laterale a Luglio indica una Forza Propulsiva del Titolo ancora Tutta da definire
L’improvvisa rottura rialzista e l’altrettanto rapido rientro all'interno del canale laterale degli ultimi due mesi indicano che il mercato non vede ancora Unicredit pronto per la stabilizzazione verso nuovi massimi, ma non esclude il possibile ritracciamento verso aree oltre i 60 euro, qualora le difficoltà momentanee sul lato operativo dovessero rientrare.
Molto meno incisive sul comparto finanziario le difficoltà generali derivanti da una guerra commerciale dall’epilogo ancora incerto. Non dimentichiamo che i valori attuali intorno a euro 58 rappresentano un rendimento da inizio anno del +50%, valore che per chi ci ha seguito rappresenta senz’altro un motivo di soddisfazione ma presuppone anche qualche possibile presa di beneficio, dovendo il titolo affrontare un’estate difficile.
Il rientro dei volumi di scambio sotto la media e il posizionamento dello stocastico in area neutra lasciano pensare ad una nuova fase di riflessione e ad una conferma della fase laterale, la cui improvvisa e brevissima rottura potrebbe rappresentare un fenomeno isolato nel breve termine.
Outlook Settimanale
Livello di resistenza principale: fortissima la resistenza in area 58.30, limite superiore del canale laterale degli ultimi mesi: una nuova e continuativa rottura porterebbe rapidamente il grafico verso valori oltre i 60, sui quali occorrerebbe ridefinire la strategia.
Livello di supporto principale: supporto di breve periodo a 56.4, rotto il quale il grafico andrebbe velocemente a ritracciare il valore di 55, limite inferiore del canale laterale.
Target settimanale al rialzo: confermiamo l’attuale validità del canale laterale, ma occorre stare pronti a nuove rotture rialziste più convincenti, per lo meno nella durata.
Target settimanale al ribasso: possibile ritracciamento in area 55 se la situazione sulla fusione con BPM non dovesse sbloccarsi
Conclusioni
La rottura rialzista e il successivo rientro all’interno del canale laterale, con riposizionamento dei valori sulla media mobile e in area neutra dello stocastico, confermano la fase attendista del mercato su Unicredit, lasciando intravvedere nuovi sentiment di fiducia per dopo l’estate.
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