L’EUR/USD ha registrato un’inversione al ribasso significativa negli ultimi giorni. La coppia valutaria mostra una forte pressione ribassista ed è scambiata sotto quota 1,14400 al momento della stesura di questa analisi. Lo scorso giovedì, l’EUR/USD si trovava vicino all’area di 1,17900, quando è iniziata una fase di vendite. I trader che nelle ultime giornate attendevano un’inversione al rialzo, mentre l’EUR/USD rompeva vari livelli chiave di supporto, sono rimasti delusi e probabilmente hanno subito perdite sui loro conti di trading.
La Federal Reserve statunitense non ha sorpreso nessuno mantenendo un atteggiamento estremamente prudente. L’EUR/USD si trovava in un momento vicino a 1,15500, ma ha continuato a scendere invece di reagire al rialzo. Quando Jerome Powell, presidente della Fed, ha parlato, l’EUR/USD è sceso sotto la soglia di 1,15000, e questa mattina la coppia ha mantenuto un valore al di sotto di 1,14500. Chi cerca un’inversione al rialzo pensando che l’EUR/USD sia ipervenduto deve procedere con cautela.
Eventi di rischio e reazioni complesse
Il cambio euro dollaro ha iniziato il mese di luglio vicino al livello di 1,18350, toccando il suo massimo mensile proprio all’inizio del mese. Ma con l’avvicinarsi di agosto, la coppia sta navigando livelli minimi che non si vedevano dalla seconda settimana di giugno. Cercare una ripresa del cambio potrebbe sembrare logico, ma i cambiamenti complessi nel sentiment stanno generando nervosismo nelle istituzioni finanziarie. La prudenza mostrata dalla Fed ieri era prevista, ma il tono deciso di Powell potrebbe aver accentuato l’ansia.
Powell non sembra pronto a tagliare i tassi d’interesse a breve. Continua invece a sottolineare l’incertezza legata agli effetti dei dazi. Nel frattempo, i dati sul PIL USA pubblicati ieri sono stati migliori delle attese, così come l’indice dei prezzi del PIL. La crescita economica americana è risultata più forte, e l’inflazione più bassa. Eppure, la Fed resta preoccupata per i dazi. L’EUR/USD ha subito un forte calo nell’ultima settimana, e appare ipervenduto. Curiosamente, anche l’accordo commerciale tra UE e USA, raggiunto lo scorso fine settimana, non ha aiutato l’euro a rafforzarsi.
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Eccesso di entusiasmo e sovraconfidenza sull’EUR/USD
Forse parte delle vendite sull’EUR/USD si può spiegare con un eccesso di acquisti da parte delle istituzioni finanziarie a fine giugno e inizio luglio. L’EUR/USD è sceso fino a circa 1,15600 il 16 luglio, prima di risalire gradualmente fino ai massimi di giovedì 24 luglio.
- La discesa attuale spingerà verso una reazione, e i trader rialzisti stanno probabilmente cercando di capire dove si potranno formare livelli di supporto solidi.
- Domani, oltre al tema dei dazi che continuerà a far parlare di sé, verranno pubblicati i dati sull’occupazione negli Stati Uniti.
- I day trader potrebbero considerare attraenti i livelli attuali, mentre i trader più conservatori potrebbero preferire l’area tra 1,14300 e 1,14000.
- Quanto ancora può scendere l’EUR/USD prima che ricomincino gli acquisti?
- I rialzisti ostinati devono fare attenzione: la discesa dell’ultima settimana è stata pesante, ma la velocità del calo potrebbe anche indicare un eccesso di vendite.
Pronostico EUR/USD per agosto 2025
Range di prezzo speculativo: 1,13895 – 1,16600
Chi cerca ancora movimenti al ribasso sull’EUR/USD a questo punto deve comunque essere prudente. Se sei stato venditore nella scorsa settimana, complimenti, hai cavalcato una tendenza molto più forte di quanto si aspettassero molti analisti. Le istituzioni che hanno venduto probabilmente stanno rivedendo le loro prospettive di medio termine.
Il vero problema è che la Federal Reserve mantiene tassi d’interesse molto più alti rispetto ad altre principali banche centrali. L’EUR/USD sta subendo una fase di ribasso, e Powell non ha lasciato intendere che i tassi verranno tagliati a breve. A prescindere che sia giusto o sbagliato, la Fed resta ostinata.
Chi è rialzista sull’EUR/USD deve tenere conto che l’influenza della Fed e delle istituzioni finanziarie pesa molto più delle opinioni speculative. Luglio è stato un mese volatile, e azioni di prezzo difficili potrebbero essere centrali anche ad agosto.
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