- Un doppio massimo per Ferrari che impedisce il recupero sui valori di febbraio
- Testa-spalle per Leonardo dopo un inizio anno incredibile: e ora si fa il bis?
- Nuova linea dei massimi discendenti per Marr, che rimbalza sistematicamente sul forte supporto annuale ma senza dare un impulso positivo al 2025
Analizziamo 10 titoli che per ragioni diverse attirano le attenzioni degli investitori.
Ferrari
Il rendimento del titolo da febbraio rimane negativo, e comunque con un rendimento nullo a oggi da inizio anno non si può certo dire che Ferrari stia accontentando i suoi investitori, che si aspettavano dal titolo un andamento diverso nel corso del 2025.
Del resto i dati industriali mostrano una salute dell'azienda invidiabile sul piano industriale, per un marchio di nicchia che non risente della crisi strutturale del mercato automobilistico, entrato ormai in una spirale regressiva della quale non si vede la fine.
- Purtroppo l’area di 450 ha creato una resistenza fortissima, sulla quale il tentativo di recupero ha già rimbalzato due volte, dando origine a doppio massimo che ha impedito un andamento positivo del titolo.
Leonardo
Un 2025 incredibile per il colosso della difesa che ad oggi presenta un rendimento da inizio anno pari al +104%, che non accenna a fermarsi nemmeno dopo un testa-spalle evidentissimo, con una resistenza in corrispondenza della spalle che regge per tutto il periodo estivo.
- Dal mese di settembre, chiusa la formazione di attesa, Leonardo sembra ripartire con una classica formazione long composta dalle cinque onde della teoria di Elliott long-short-long-short-long.
- Il sostegno fornito da volumi sopra la media e da un indicatore stocastico che decollano indica che il mercato crede in una nuova fase long.
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Marr
Un 2025 per il gruppo alimentare che presenta da inizio anno un rendimento negativo pari al -10%, con un supporto annuo fortissimo in area 9, sul quale il titolo è rimbalzato più volte ma senza mai riuscire a recuperare completamente il gap negativo dei primi mesi: anzi, dall’area di valore 10.50 il titolo ha nuovamente stornato già due volte. L'ultima a partire da agosto, quando è entrato in un nuovo triangolo short, con massimi progressivamente decrescenti e minimi posizionati sulla forte linea di supporto.
Tesmec
Primi sei mesi anonimi per la Società leader nella progettazione e vendita di soluzioni per le infrastrutture per il trasporto e distribuzione di energia, dati e materiali, ma da luglio il grafico aveva iniziato un trend rialzista che aveva portato le quotazioni ad un rendimento di quasi il +100% da inizio anno. Un trend rialzista impressionante che al momento permette a Tesmec di presentarsi a fine settembre con un rendimento annuo del +85%.
- Purtroppo nella settimana scorsa il titolo entra in improvvisamente in una spirale short potentissima, che rischia di lasciare il valore di settembre come un break out improvviso sulla linea tendenzialmente anonima del 2025: il rendimento da inizio anno è già rientrato al +68%, un ottimo valore ma con segnali di un ulteriore storno se guardiamo ai principali dati dell'analisi tecnica.
Prada
Anche per Prada un anno complicato dopo un inizio più che promettente e un rendimento da gennaio che non può assolutamente essere soddisfacente per gli investitori, pari al -35%.
La ripresa della forza delle quotazioni da inizio settembre non sono tuttavia al momento sostenute da volumi di scambio sufficientemente elevati e lasciano intendere che Prada potrebbe essere un ottimo titolo sul quale puntare per la parte finale dell’anno, con le quotazioni che potrebbero in definitiva andare a chiudere il gap negativo di inizio anno, ancora decisamente importante.
Amplifon
Un anno terribile per il colosso delle soluzioni uditive, con un rendimento da inizio anno pari al -43%, dopo una primavera da dimenticare, un tentativo di recupero e un nuovo crollo spaventoso a fine luglio, che compromette probabilmente in modo definitivo il 2025 della Società.
Moncler
Un gennaio eccezionale per il famoso marchio di abbigliamento, che a febbraio raggiunge un massimo stratosferico in area 70 per poi dare inizio a una lunga fase short che, per i più attenti osservatori degli andamenti grafici, disegna sul time frame giornaliero la classica fase regressiva a tre onde short-long-short della teoria delle onde di Elliott.
- Una chiara formazione ribassista che si ferma con l’inizio dell’estate e lascia le quotazioni all’interno di una canale laterale con resistenza in area 52 e supporto in area 46: una zona che al momento lascia invariato il rendimento da inizio anno, ma che apre una possibilità di ottimo trading per i trader speculativi che sanno usare gli strumenti adatti.
Anima
Un anno complicato per il colosso italiano del risparmio gestito e dei fondi pensione, che nel mese di aprile perde il 15% rispetto all’ottimo massimo di 7.1 dei primi di febbraio.
La società tenta il recupero, che viene tuttavia stoppato a un valore di -7,5% attuale, assolutamente non soddisfacente per gli investitori che si aspettavano un 2025 diverso.
- In estate il titolo entra in una fase laterale, all'interno di un canale ben delineato, compreso tra un supporto di 6.050 e una resistenza di 6.3 che permettono comunque un’ottima operatività ai trader speculativi che sanno utilizzare gli strumenti adatti.
Generali
Un anno molto volatile per il leone di Trieste che comunque si presenta all’inizio del rally di fine anno con un rendimento nel 2025 che sfiora il +23%.
- Generali Assicurazioni mantiene una forza relativa positiva rispetto all'indice di riferimento Ftse Mib, a dimostrazione che il mercato si aspetta ancora degli strappi long da questo titolo, come i volumi sopra la media e un indicatore stocastico in zona di ipercomprato lasciano intendere.
Fila
Il celebre produttore di penne e matite mette in grafico un 2025 sicuramente inferiore alle aspettative, con un risultato annuo che al momento si attesta su un rendimento di -12.50%.
Dai minimi del mese di fine estate tuttavia Fila sta dimostrando una reattività superiore alle attese e l’analisi tecnica forex del titolo indica una trendline rialzista maggiore rispetto all'andamento dell'indice di riferimento Ftse Mib, sostenuta da buoni volumi di scambio e da un indicatore stocastico che va a posizionarsi in area di ipercomprato.
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