- Due distinte fasi short nei primi 9 mesi dell’anno, poi un tentativo di breakout che in settimana entra in difficoltà
- L’anno rimane complicato anche se le previsioni complessive del gruppo indicano una recente ripresa delle vendite
- Grandi investimenti in Usa. Ma il mercato italiano?
Stellantis paga necessariamente una crisi strutturale di tutto il comparto automobilistico, entrato da tempo in una crisi di identità e di indecisione su quale direzione prendere. Dopo una prima parte dell’anno in forte movimento ribassista, un parziale recupero e poi un lungo triangolo asimmetrico, con forte supporto a 7.5 e una linea costante di massimi decrescenti.
Improvvisamente un break out rialzista, da noi ampiamente analizzato durante il nostro ultimo articolo del 10 ottobre, che sembrava tentare il parziale recupero del gap negativo dell’anno, nuovamente fallito a seguito di una settimana complicata innescata venerdì scorso dall’inasprimento della guerra commerciale tra Usa e Cina.
Ovviamente il rendimento dell’anno di -31% è oltremodo negativo, pur se parzialmente attutito da un buon rendimento dei dividendi pagati trimestralmente dalla società. Il valore di 10, che solo la settimana scorsa era a target, si allontana momentaneamente in attesa di un nuovo attacco long.
Intanto assistiamo a un relativo ottimismo sulle notizie finalmente positive provenienti dai dati sulle vendite, che evidenziano una decisa ripresa in questi ultimi mesi, tanto che gli analisti attendono volumi di consegna a livello di gruppo pari a 1,267 milioni di unità, in crescita del 10% anno su anno.
Notizie positive che si confermano con la decisione di Stellantis di investire 13 miliardi di dollari negli Stati Uniti per aumentare del 50% la produzione e lanciare cinque nuovi modelli, creando 5.000 posti di lavoro. Ma mentre il gruppo cresce oltreoceano, gli stabilimenti italiani affrontano crolli produttivi, cassa integrazione e incertezze sul futuro industriale del Paese.
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Le Notizie Positive provenienti da Oltreoceano fanno sperare in una Ripresa della Recente Fase Long
Il breakout di ottobre non è certo un movimento secondario, presentandosi con una forza intrinseca degna di nota. Ma la negatività della settimana azionaria e le sempre presenti notizie deprimenti sul futuro dell’auto costituiscono un macigno per le quotazioni di Stellantis, che si appresta a terminare il 2025 con un forte movimento ribassista.
Tuttavia il mantenimento dei valori intorno alla media mobile, l’indicatore stocastico che si posiziona in zona neutra e i volumi di scambio contenuti indicano che il movimento short potrebbe rimbalzare sulla vecchia resistenza del triangolo discendente, per ritentare una nuova fase long che vada almeno a contenere il segno negativo dell’anno. L’ottima chiusura di ieri conferma questa impressione.
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Outlook Settimanale
- Livelli di resistenza principali: rotta la forte resistenza di 9 nel breve termine, la successiva si trova a 9.50, ultimo baluardo prima di puntare decisamente al ritracciamento di 10.
- Livelli di supporto principali: in caso di ripresa della fase short, il supporto importante si trova ora a 8.5.
- Target settimanale al rialzo: si può puntare, contando su una ripresa dell’onda rialzista, alla prima resistenza di 9, come trampolino per traguardi più ambiziosi.
- Target settimanale al ribasso: una ripresa della direzione short punterebbe al primo supporto di 8.5.
Dati finanziari immediati
Rendimento da inizio anno | Prezzo attuale | Dividendo trimestrale | Dividendo/Prezzo attuale | Qualità Dividendo/prezzo |
-31.36% | € 8.80 | 0.17 | 7.69% | 4/5 |
Conclusioni
Il 2005 di Stellantis si è rivelato molto difficile, caratterizzato da due diverse fasi negative. Il breakout long dell’inizio di ottobre si infrange su una settimana difficile, ma sembra voler ripartire.
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