Viviamo in un mondo interconnesso, come sanno bene le persone emigrate all'estero. I negozi di Dortmund si possono trovare a Madrid, New York e Londra. Le grandi istituzioni finanziarie hanno sedi nelle principali città di tutto il mondo. Pochissime grandi realtà industriali sono di proprietà di una sola famiglia, o hanno azionisti provenienti da una singola nazione; viviamo in un'era multinazionale. Questo concetto viene inserito nella moderna produzione automobilistica (europea) che per produrre il veicolo finale, sfrutta le strutture specializzate in tutto il continente; successivamente, il veicolo viene spesso destinato alla vendita in un mercato diverso da quello in cui è stato infine assemblato.
Una Brexit “no deal” vedrebbe già il giorno seguente l'imposizione di tariffe doganali sulle componenti automobilistiche. Tutti i 23 capi dell'industria automobilistica europea hanno affermato che la Brexit senza accordo avrebbe un "impatto sismico" sulla produzione automobilistica in Europa. Le associazioni di imprese automobilistiche hanno osservato:
"L'uscita del Regno Unito dall'UE senza un accordo innescerebbe un cambiamento sismico nelle condizioni commerciali, con miliardi di euro di tariffe doganali che minacciano di influenzare la scelta dei consumatori e l'accessibilità economica su entrambi i lati della Manica".
I principali produttori Nissan, BMW e Peugeot PSA hanno impianti di produzione nel Regno Unito, per cui la situazione li vede come primi interessati. Christian Peugeot del Gruppo PSA, ha dichiarato: "La Brexit non è solo un problema britannico, siamo tutti preoccupati per l'industria automobilistica europea e anche oltre".
Bernhard Mattes della lobby automobilistica tedesca VDA ha aggiunto: "Le industrie automobilistiche dell'UE e del Regno Unito hanno bisogno di un commercio senza attriti e verrebbero gravemente danneggiate da ulteriori doveri e oneri amministrativi su veicoli e componenti automobilistiche".
L'industria automobilistica europea si affida al mercato unico dell'UE che fornisce catene di approvvigionamento "just-in-time" in tutta l'UE, prive di impedimenti o tariffe amministrative. Attualmente, il mercato del Regno Unito copre circa il 10% dei veicoli assemblati nel continente.
I capi delle industrie automobilistiche hanno esortato entrambe le parti ad evitare l'esito del "no deal" nel processo Brexit.
Considerando che un tempo i Brexiteers sostenevano che l'industria automobilistica tedesca avrebbe offerto al Regno Unito ottime condizioni per la Brexit, ora sembra che le case automobilistiche europee stiano implorando il governo del Regno Unito di non lasciare l'UE senza un accordo.